Un phd in sociologia e una specializzazione in statistica corrispondono alla mia passione e al mio rigore, entrambi molto utili quando ti piace rendere concreti i sogni. Mi stimolano le sfide e a questa ho deciso di dedicare tutta la mia esperienza. Si tratta di anni di lavoro nella ricerca, nella formazione, nella valutazione e progettazione, nella gestione di progetti complessi. Se questo sarà il più bel progetto della mia vita lo capiremo insieme, intanto al lavoro!
Sono la socia più anziana di Pensiero Femminile: ho fatto parte del gruppo fondatore nel 1995. Che il nostro centro studi si chiamasse così l’ho voluto proprio io, nella convinzione che il pensiero non è una cosa astratta. Tutto ciò che noi pensiamo, e di conseguenza facciamo, ha origine in un modello culturale. Questo è un modello che, se noi non lo contrastiamo, svaluta, emargina, minaccia e opprime le donne. Che rende violenza e femminicidio quasi conseguenze obbligate.
Questo progetto SAFE è un momento significativo di un percorso di libertà per tutte e tutti che viene da lontano, da un’azione delle donne che inizia nell’800 e che nel 900 determina un cambiamento culturale che non si è mai fermato ed è ancora in corso. Immagino sia facile capire che, malgrado l’età, speranza e combattività non mi abbandonano mai.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere e con un Master in Studi di Genere, ho cercato da sempre di far conciliare la mia formazione accademica con la mia più grande passione, viaggiare. Dal Cile all’Ecuador, dalla Colombia all’India, ho collaborato con associazioni impegnate nell’ empowerment delle donne, nel riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQI e nella lotta al fenomeno della tratta. Ritornata in Italia con la voglia di condividere esperienze e conoscenze, ecco che SAFE mi ha dato la spinta giusta per rimettermi in gioco e pensare di poter fare qualcosa di veramente concreto nel contrasto alla violenza contro le donne.
Sono un’architetta e, da 15 anni, ho fatto diventare una grande passione per la carta, i colori e le linee, il mio lavoro. Coloro e “metto in riga” anche SAFE, nel senso che mi occupo della sua immagine sulla carta e qui sul web, e mi piace poter collaborare con le mie righe, alla costruzione di un progetto così importante. I colori nella vita sono importanti e se oggi, per gran parte del mondo, il rosa è ancora “da bambina” e l’azzurro “da bambino”, allora … che il viola e l’arancio di SAFE abbattano tutte le barriere!
Il femminismo è un aspetto essenziale del mio modo di vedere il mondo e mi ha insegnato l’importanza di creare reti e alleanze. Da qui la voglia di mettermi in gioco in un progetto come SAFE che rappresenta una sfida e allo stesso tempo una possibilità concreta di mettere in connessione i diversi linguaggi del profit e del nonprofit sotto il comune obiettivo del contrasto alla violenza sulle donne.
Mi chiamo Chiara, sono da sempre un’appassionata della cultura, dell’arte e della bellezza, in tutte le sue forme. Per me la cultura è lo strumento che permette di scoprire le infinite possibilità dell’essere umano, di immaginare realtà alternative, e da lì cominciare a costruirle. Mi sono cimentata in tanti lavori diversi, ma tutti accomunati da uno scopo: catturare l’attenzione delle persone per condurle all’emozione della scoperta.
E siccome mi riesce abbastanza bene, è quello che cerco di fare anche per #SAFE; lo faccio soprattutto con le parole e attraverso il web, il mezzo più rapido, pervasivo e democratico dei nostri giorni.
SAFE per me è un progetto concreto e intelligente. È la possibilità di lavorare con donne in gamba per incidere in modo reale e positivo sulla nostra realtà. È l’opportunità di costruire per tutte e tutti un futuro in cui la libertà dalla violenza e la libera espressione di sé siano la quotidianità.
fotografie di Franca Ceresa