Stereotipi? No, grazie é un progetto rivolto al mondo della scuola che però intende anche uscire dall’ambito della formazione rivolta al mondo educativo e andare a toccare la collettività. Con una formula innovativa che mescola formazione, teatro sociale, social media e protagonismo giovanile, con il coinvolgimento anche degli adulti di riferimento (padri e insegnanti maschi in particolare), il progetto si propone di incidere nelle scuole per far riflettere i ragazzi, le ragazze e il corpo docente sui temi del rispetto tra i generi, sulla pericolosità degli stereotipi, sul sessismo, il bullismo, l’omofobia e l’uso violento del linguaggio nella quotidianità e nei social media (hate speech). Il tratto qualificante del progetto sta nella sinergia con Aied Albenga, che fa parte della rete nazionale Aied (presente in 22 città italiane e in 12 regioni), dal 1953 attiva nel nostro paese come agenzia laica e plurale di diffusione dell’educazione alla responsabilità riproduttiva e demografica, e al fianco dei movimenti delle donne per le lotte civili sulla parità in famiglia e nel lavoro, per l’autodeterminazione, la maternità e paternità consapevoli. La peculiarità dell’offerta formativa sta inoltre nel rivolgersi prioritariamente alla parte maschile delle scuole, per rendere visibile la necessità di coinvolgimento dei ragazzi e degli uomini (nella loro veste di docenti e anche di padri) nel discorso pubblico contro la violenza maschile sulle donne, che rischia di essere vissuto come un ‘problema femminile’, quando invece si tratta di una problematica degli uomini che va affrontata nella società nel suo complesso.
Obiettivi del progetto in tutte le sue azioni:
• Educare al rispetto reciproco.
• Dare valore e senso all’essere donne e essere uomini con l’uso del linguaggio sessuato.
• Prendere coscienza e responsabilizzare ragazzi e ragazze sul machismo e gli stereotipi, per prevenire ed evitare il bullismo e la violenza sessuale.
• Rendere la scuola e la socializzazione tra i due sessi veicolo di cambiamento dell’etica sessuale e della cittadinanza estesa per ogni persona.
• Capire e smontare gli stereotipi di genere in tv, in rete e nella comunicazione utilizzando metodi innovativi.
• Rendere partecipi ragazzi e adulti di riferimento della comunità educativa (insegnanti e genitori) della necessità di elaborare nuovi modelli di adultità e maschilità in grado di cancellare gli effetti molesti della disimmetria patriarcale tra uomini e donne.
Il progetto, che coinvolge alcune scuole prevede cinque fasi:
1) Incontro introduttivo e formazione con insegnanti, e individuazione dei professori e padri disponibili per il laboratorio e la piece per gli adulti; (8 ore per due incontri di 4 ore l’uno con 2 esperte/i)
2) avvio laboratorio con il gruppo di studenti e studentesse (non più di 30 del quarto anno) per la costruzione della pagina facebook e degli strumenti didattici di condivisione con il resto delle scuole coinvolte (12 ore suddivise in quattro incontri di 3 ore, alcuni al mattino e altri al pomeriggio)
3) costruzione del cast per la piece dei giovani; (6 ore al mattino o al pomeriggio) più altri due incontri con gli adulti di 2 ore ciascuna più il giorno del debutto per le prove)
4) assemblea d’istituto con le classi (terzo, quarto e quinto anno); (4 ore al mattino per le plenarie previste dagli istituti)
5) 2 spettacoli (con i ragazzi da una parte e con gli adulti dall’altra in due occasioni diverse, al mattino con le scuole e alla sera con gli adulti).
Il tutto sarà monitorato, elaborato e reso fruibile da tutti i docenti italiani attraverso contenuti multimediali tramite la pagina facebook dedicata costruita con il gruppo e un link dedicato agli sviluppi del progetto ai siti https://manutenzionilapiece.wordpress.com e www.radiodelledonne.org nonché su quello di Aied Albenga http://www.aiedalbenga.it
Partecipanti Classi: le terze quarte e quinte per le assemblee al mattino dedicate al tema; una trentina tra ragazze e ragazzi per il laboratorio e costruzione pagina Facebook delle quarte.
Docenti partecipanti: intorno ai 50 per la formazione insegnanti, almeno 10 docenti maschi/padri volontari per lo spettacolo. Alunni: tra i 10 e i 20 per il laboratorio propedeutico allo spettacolo
Personale coinvolto nella formazione: Formatici: Psicologhe Aied Albenga, Monica Lanfranco, formatrice e giornalista (che in uno degli incontri con insegnanti e con i ragazzi sarà insieme a una psicologa Aied Albenga e all’attivista e blogger Chiara Lo Scalzo)
Giochi di ruolo
video, blog, social
Momenti frontali
Teatro sociale
Spettacolo fatto da ragazzi ed adulti, attori non protagonisti
Laboratori interattivi
Il questionario in oggetto parte dalla descrizioni di situazioni inerente al gruppo, per approdare a comportamenti che tipicamente accadono nella relazione di coppia.
Tecnologie utilizzate:
– Video
– Web e blogging
– Social media management
30 in totale con gli spettacoli