BE FREE Soc. Coop. Sociale

Breve Descrizione dell’Associazione

BeFree nasce nel 2007 da un gruppo di operatrici già attive da anni nei servizi antiviolenza, e nasce dall’esigenza di elaborare e mettere a punto una metodologia d’accoglienza alle donne vittime di violenza basata su alcune evidenze:
• La consapevolezza della dimensione sistemica della violenza contro le donne, che accade dentro ad un sistema complesso, colmo di significanti e di significati stratificati in secoli di storia e segnato ab origine da una pretestuosa ed illegittima attribuzione di valori e disvalori che s/bilancia il maschile e il femminile per creare un dis/equilibrio tra i sessi funzionale alla creazione ed al mantenimento di un ordine sociale prestabilito;
• La lettura del fenomeno come violazione dei diritti umani e forma di discriminazione contro le donne

Territori di intervento

Roma/Fiumicino(Maccarese)/Provincia di Viterbo, Napoli, Provincia de L’Aquila, Ambiti territoriali di Campobasso, Isernia e Termoli

Partner eventuali

Per le attività antitratta: Progetto RAL della Regione Lazio (12 partners;); Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini (RM).

Per il progetto Justintime: C.I.R., ARCI, A buon diritto.

Per i progetti anti mobbing and sexual harassment sui luoghi di lavoro: CONFAPI;

Per le attività internazionali; European Women Lobby;

NETWORK: Non Una di Meno, Casa Internazionale delle Donne;

Per i progetti di intervento nella scuola: vari istituti superiori (10 nel territorio marsicano per il progetto #freezone) ; WeWorld Onlus; (altra cosa sono gli Enti finanziatori: Nu Fund On Contemporary Forms Of Slavery; European Commission; Regione Lazio; Comune di Roma; Comune di Napoli; Regione Molise; Tavola 8perMille della Chiesa Valdese; Hoak Foundation.

Descrizione modulo di intervento
OBIETTIVI

La presente proposta progettuale parte dalla considerazione della fondamentale importanza della sensibilizzazione verso i temi della cultura del rispetto e della non violenza rivolta ad adolescenti, a partire da un’analisi delle percezioni profonde circa il maschile e il femminile, la relazione di coppia, l’introiezione dei ruoli di genere socialmente diffusi, e la disamina degli stereotipi diffusi dai media tradizionali e dai social.

La metodologia utilizzata prevede la partecipazione dinamica, propositiva e interattiva de* ragazz* coinvolt*.

Obiettivo: Conoscere e capire i problemi inerenti la violenza di genere; Perlustrare la “soglia di tolleranza” dei ragazzi e delle ragazze nei confronti di comportamenti aggressivi, per testare indirettamente la frequenza con la quale essi si manifestano, la tipologia che più frequentemente assumono, la scala di malessere che provocano in chi li subisce, l’auto-rappresentazione che essi costituiscono per chi li agisce. Si ritiene questo approccio “obliquo” più efficace di un approccio diretto, che potrebbe essere interpretato come investigativo e/o invasivo.
Questa fase è prodromica alle fasi successive, ed è sostanzialmente intesa come fattore di “indirizzo” delle stesse.

Dare alto valore psicologico e sociale ai saperi femminili esperiti dalle madri
Favorire l’iscrizione delle vicende familiari in un percorso storico e sociale
Rinsaldare i legami femminili come fonte di ricchezza e di forza
Concorrere ad armonizzare i rapporti tra i sessi.

ATTIVITA’

Metodologia: Si distribuiscono questionari ai ragazzi, specificando che saranno completati e restituiti in forma anonima, con la sola richiesta di barrare la casella M (maschio) o F (femmina). Nei questionari si elencano una serie di comportamenti, e si invita a dare una valutazione personale degli stessi, barrando un’opzione tra: NON E’ UN PROBLEMA – E’ UN MODO DI SCHERZARE – E’ UNA COSA CHE PUO’ IMBARAZZARE – E’ BULLISMO- E’ VIOLENZA FISICA – E’ VIOLENZA PSICOLOGICA.
Il questionario in oggetto parte dalla descrizioni di situazioni inerente al gruppo, per approdare a comportamenti che tipicamente accadono nella relazione di coppia.
FASI/ATTIVITA’
1. Indagine conoscitiva mediante questionari strutturati e semistrutturati;

2. Creazione di spazi di riflessione sulle identità e i ruoli attribuiti o imposti dalla società e dalla cultura di appartenenza, spesso latori di dinamiche di oppressione, discriminazione e violenza;
3. Momenti di animazione culturale e di spettacolo;
4. Possibilità di consulenza specifica su possibili problematiche inerenti la violenza di genere segnalati dagli studenti in forma protetta attraverso la creazione di un indirizzo email.

Azioni previste:

A. Incontri assembleari in Aula Magna in ciascuna delle scuole, aperti a tutte le classi dell’anno individuato, per sensibilizzare ai temi della violenza di genere e per diffondere l’educazione sessuale e all’affettività, attraverso momenti di formazione interattiva:
B. Diffusione di questionari da compilare in forma anonima (con la sola indicazione dell’appartenenza di genere) volti a rilevare il vissuto di ragazze e ragazzi sulle tematiche della violenza contro le donne;
C. Call agli/alle studenti per la realizzazione di fotografie sul tema “Donne Coraggiose”;;
D. Manifestazione finale con esposizione del contest fotografico realizzato dagli/dalle studenti, restituzione delle evidenze emerse dall’analisi dei questionari compilati;
E. (EVENTUALE) creazione di “marchendising sciale” (cappellini, tshirt, shopper o spillette con slogan – “Violence Is Not Welcome”
o altro

La/il detective a caccia di stereotipi: viene spiegato ai bambini e alle bambine che dovranno trasformarsi in “detective a caccia di stereotipi di genere” contenuti all’interno di pubblicità televisive per bambin* e adulti. Viene quindi proposta un’attenta analisi critica di spot pubblicitari con un focus di attenzione sul ruolo e sulle caratteristiche (stereotipate) cui è legata la figura femminile. Viene successivamente chiesto alla classe di ripensare alcune delle pubblicità viste eliminando gli stereotipi di genere trovati.

TARGET

Studenti e studentesse con il coinvolgimento dei docenti

METODOLOGIE

Metodologia: Si distribuiscono questionari ai ragazzi, specificando che saranno completati e restituiti in forma anonima, con la sola richiesta di barrare la casella M (maschio) o F (femmina). Nei questionari si elencano una serie di comportamenti, e si invita a dare una valutazione personale degli stessi, barrando un’opzione tra: NON E’ UN PROBLEMA – E’ UN MODO DI SCHERZARE – E’ UNA COSA CHE PUO’ IMBARAZZARE – E’ BULLISMO- E’ VIOLENZA FISICA – E’ VIOLENZA PSICOLOGICA.
Il questionario in oggetto parte dalla descrizioni di situazioni inerente al gruppo, per approdare a comportamenti che tipicamente accadono nella relazione di coppia.

STRUMENTI

1. Indagine conoscitiva mediante questionari strutturati e semistrutturati;

2. Creazione di spazi di riflessione sulle identità e i ruoli attribuiti o imposti dalla società e dalla cultura di appartenenza, spesso latori di dinamiche di oppressione, discriminazione e violenza;
3. Momenti di animazione culturale e di spettacolo;
4. Organizzazione di una manifestazione finale, in cui saranno presentati i lavori svolti, i materiali prodotti, e dove possibile, le testimonianze e i vissuti dei soggetti coinvolti;
5. Distribuzione gratuita shopper “Violence not welcome” con l’illustrazione di Solo + condom;
6. Possibilità di consulenza specifica su possibili problematiche inerenti la violenza di genere segnalati dagli studenti in forma protetta attraverso la creazione di un indirizzo email.

Conduzione a cura di

Oria Gargano con affiancatrici

Numero ore a modulo:

3 ore

Numero utenti a modulo:

50

Costo totale del modulo:

Euro 200

Eventuale cofinanziamento