La presente proposta progettuale parte dalla considerazione della fondamentale importanza della sensibilizzazione verso i temi della cultura del rispetto e della non violenza rivolta ad adolescenti, a partire da un’analisi delle percezioni profonde circa il maschile e il femminile, la relazione di coppia, l’introiezione dei ruoli di genere socialmente diffusi, e la disamina degli stereotipi diffusi dai media tradizionali e dai social.
La metodologia utilizzata prevede la partecipazione dinamica, propositiva e interattiva de* ragazz* coinvolt*.
Obiettivo: Conoscere e capire i problemi inerenti la violenza di genere; Perlustrare la “soglia di tolleranza” dei ragazzi e delle ragazze nei confronti di comportamenti aggressivi, per testare indirettamente la frequenza con la quale essi si manifestano, la tipologia che più frequentemente assumono, la scala di malessere che provocano in chi li subisce, l’auto-rappresentazione che essi costituiscono per chi li agisce. Si ritiene questo approccio “obliquo” più efficace di un approccio diretto, che potrebbe essere interpretato come investigativo e/o invasivo.
Questa fase è prodromica alle fasi successive, ed è sostanzialmente intesa come fattore di “indirizzo” delle stesse.
Dare alto valore psicologico e sociale ai saperi femminili esperiti dalle madri
Favorire l’iscrizione delle vicende familiari in un percorso storico e sociale
Rinsaldare i legami femminili come fonte di ricchezza e di forza
Concorrere ad armonizzare i rapporti tra i sessi.
Metodologia: Si distribuiscono questionari ai ragazzi, specificando che saranno completati e restituiti in forma anonima, con la sola richiesta di barrare la casella M (maschio) o F (femmina). Nei questionari si elencano una serie di comportamenti, e si invita a dare una valutazione personale degli stessi, barrando un’opzione tra: NON E’ UN PROBLEMA – E’ UN MODO DI SCHERZARE – E’ UNA COSA CHE PUO’ IMBARAZZARE – E’ BULLISMO- E’ VIOLENZA FISICA – E’ VIOLENZA PSICOLOGICA.
Il questionario in oggetto parte dalla descrizioni di situazioni inerente al gruppo, per approdare a comportamenti che tipicamente accadono nella relazione di coppia.
FASI/ATTIVITA’
1. Indagine conoscitiva mediante questionari strutturati e semistrutturati;
2. Creazione di spazi di riflessione sulle identità e i ruoli attribuiti o imposti dalla società e dalla cultura di appartenenza, spesso latori di dinamiche di oppressione, discriminazione e violenza;
3. Momenti di animazione culturale e di spettacolo;
4. Possibilità di consulenza specifica su possibili problematiche inerenti la violenza di genere segnalati dagli studenti in forma protetta attraverso la creazione di un indirizzo email.
Azioni previste:
A. Incontri assembleari in Aula Magna in ciascuna delle scuole, aperti a tutte le classi dell’anno individuato, per sensibilizzare ai temi della violenza di genere e per diffondere l’educazione sessuale e all’affettività, attraverso momenti di formazione interattiva:
B. Diffusione di questionari da compilare in forma anonima (con la sola indicazione dell’appartenenza di genere) volti a rilevare il vissuto di ragazze e ragazzi sulle tematiche della violenza contro le donne;
C. Call agli/alle studenti per la realizzazione di fotografie sul tema “Donne Coraggiose”;;
D. Manifestazione finale con esposizione del contest fotografico realizzato dagli/dalle studenti, restituzione delle evidenze emerse dall’analisi dei questionari compilati;
E. (EVENTUALE) creazione di “marchendising sciale” (cappellini, tshirt, shopper o spillette con slogan – “Violence Is Not Welcome”
o altro
La/il detective a caccia di stereotipi: viene spiegato ai bambini e alle bambine che dovranno trasformarsi in “detective a caccia di stereotipi di genere” contenuti all’interno di pubblicità televisive per bambin* e adulti. Viene quindi proposta un’attenta analisi critica di spot pubblicitari con un focus di attenzione sul ruolo e sulle caratteristiche (stereotipate) cui è legata la figura femminile. Viene successivamente chiesto alla classe di ripensare alcune delle pubblicità viste eliminando gli stereotipi di genere trovati.
Studenti e studentesse con il coinvolgimento dei docenti
Metodologia: Si distribuiscono questionari ai ragazzi, specificando che saranno completati e restituiti in forma anonima, con la sola richiesta di barrare la casella M (maschio) o F (femmina). Nei questionari si elencano una serie di comportamenti, e si invita a dare una valutazione personale degli stessi, barrando un’opzione tra: NON E’ UN PROBLEMA – E’ UN MODO DI SCHERZARE – E’ UNA COSA CHE PUO’ IMBARAZZARE – E’ BULLISMO- E’ VIOLENZA FISICA – E’ VIOLENZA PSICOLOGICA.
Il questionario in oggetto parte dalla descrizioni di situazioni inerente al gruppo, per approdare a comportamenti che tipicamente accadono nella relazione di coppia.
1. Indagine conoscitiva mediante questionari strutturati e semistrutturati;
2. Creazione di spazi di riflessione sulle identità e i ruoli attribuiti o imposti dalla società e dalla cultura di appartenenza, spesso latori di dinamiche di oppressione, discriminazione e violenza;
3. Momenti di animazione culturale e di spettacolo;
4. Organizzazione di una manifestazione finale, in cui saranno presentati i lavori svolti, i materiali prodotti, e dove possibile, le testimonianze e i vissuti dei soggetti coinvolti;
5. Distribuzione gratuita shopper “Violence not welcome” con l’illustrazione di Solo + condom;
6. Possibilità di consulenza specifica su possibili problematiche inerenti la violenza di genere segnalati dagli studenti in forma protetta attraverso la creazione di un indirizzo email.
Oria Gargano con affiancatrici