Obiettivi pedagogici generali
La “rivoluzione digitale”, avviata da metà degli anni ’90, sta producendo negli ultimi anni le sue conseguenze più significative. In particolare, la diffusione di smartphone, tablet e videogames connessi a internet ha reso di facile fruizione il mondo dei social e del virtuale anche ai minori. Il fenomeno sembra essere particolarmente rilevante e in grado di coinvolgere non solo gli adolescenti, ma anche i bambini: Telefono Azzurro, ad esempio, rileva che nell’A.S. 2015-2016 sono aumentate le segnalazioni che hanno visto come vittime di cyberbullismo anche bambini/e tra i cinque e i sei anni. Ciò è dovuto al fatto che i bambini/e entrano in contatto con i media device già nel corso del primo anno di vita, quando i genitori li impiegano soprattutto allo scopo di calmare i figli dopo il pianto. Un altro studio – condotto da SOS Telefono azzurro e Doxakids nel 2016 – pone l’accento sui rischi connessi all’uso così precoce degli strumenti digitali: quattro minori intervistati su cinque (73%) dichiarano di frequentare costantemente siti pornografici e il 28% di loro teme di diventarne dipendente, mentre 1 su 10 (11%) conosce qualcuno che ha fatto sexting (invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso). I bambini entrano quindi con grande facilità a contatto con contenuti non pensati per loro e, proprio perché inadatti alla loro età, li fruiscono in modo inconsapevole.
La rete e i suoi contenuti espongono i minori a conseguenze anche sul piano personale e relazionale. I bambini che si espongono ai contenuti veicolati dai media (dalle pubblicità, al fenomeno degli “youtubers” fino ad arrivare ai protagonisti dei giochi online, ad esempio l’ormai celebre “fortnite”) sono portati a formarsi seguendo stereotipi inerenti la sessualità, il proprio genere e i rapporti interpersonali, in particolare con l’altro sesso.
Il percorso ha quindi come finalità quello di lavorare sull’immagine di uomini e donne e/bambini/e e ragazzi/e che i media diffondono allo scopo di acquisirne una visione critica, consapevole e libera da visioni stereotipate. L’obiettivo finale è, quindi, quello di contribuire alla formazione dei minori coinvolti nel progetto, educandoli a vedere oltre gli stereotipi, sviluppando un’immagine di sé positiva, rafforzandone l’autostima e valorizzando la propria conformazione fisica, i propri gusti personali, le proprie aspirazioni indipendentemente dagli “standard” veicolati dai media.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
Rimuovere gli ostacoli, che limitano la consapevolezza del proprio sé, delle proprie capacità e della propria soggettività, per favorire uno sviluppo armonico della personalità e un potenziamento dell’autostima.
Educare a una visione critica degli standard proposti dai media in merito a ciò che i bambini e le bambine dovrebbero essere/dovrebbero fare.
Contrastare pregiudizi e stereotipi legati ai ruoli maschili e femminili.
Promuovere e sostenere le pari opportunità nella vita scolastica e, in prospettiva, in quella lavorativa.
Valorizzare le diversità di genere in tutti i contesti (sociali, culturali ed economici)
Prevenire fenomeni di discriminazione; valorizzare ogni tipologia di differenza (culturale, religiosa, sociale…)