Abitare in una via, un corso, una piazza il cui nome ricorda una donna non è un fatto tanto comune nelle città italiane. Dal 2012, Toponomastica femminile è stata molto attiva nella sua opera di sensibilizzazione su questa “dimenticanza”. Ma se le vie, i corsi, le piazze e persino i vicoli che ricordano donne scarseggiano, i monumenti, le statue, sono quasi introvabili.
Il progetto al quale stiamo lavorando – rivolto a tutti i comuni che vorranno fare questa esperienza – parte dalla convinzione che la brutalità dei fatti violenti ai danni di donne che ogni giorno le cronache ci narrano non siano un fatto emergenziale, ma l’inevitabile conseguenza di una cultura che lega al femminile un disvalore. Se la donna è una nullità anche un crimine ai suoi danni è un atto privo di importanza.